Meglio la pasta integrale o normale?
E' un quesito che mi viene posto molto frequentemente, tuttavia non c'è una vera e propria risposta “corretta”.
Possiamo però cercare di fare chiarezza sulle caratteristiche dell' “integrale” e sulle sue possibili applicazioni dietetiche.
Il cibo integrale contiene fibre alimentari molto importanti che si trovano in cereali, legumi, frutta e verdura. Spesso l'industria alimentare sottopone molti di questi alimenti ad un processo di raffinazione, evidente anche nel colore finale dei cibi, come avviene, ad esempio, con la farina bianca, o 00.
Diversi sono i vantaggi degli alimenti integrali:
sono ricchi di minerali, vitamine, fibre e sostanze fitochimiche, in misura molto maggiore rispetto ai cibi raffinati
facilitano il transito intestinale
aumentano il senso di sazietà grazie alla quota di fibre presenti in essi
riducono l'assorbimento di grassi e colesterolo
hanno un indice glicemico tendenzialmente più basso In generale, è buona regola variare la qualità dei cereali e utilizzare anche l'integrale per i vantaggi sopraindicati.
Tuttavia, come per tutti gli alimenti, anche i cibi integrali presentano controindicazioni, specialmente per una fetta di popolazione per cui invece è addirittura sconsigliato il loro consumo (o comunque da utilizzare in quantità e frequenze moderate).
In particolare, l'integrale non è adatto per chi è soggetto a:
malattie infiammatorie croniche intestinali in riacutizzazione (es. Morbo di Crohn) -
diverticoli in fase acuta -meteorismo -
reflusso gastroesofageo e/o gastriti.
E allora, in sostanza, è meglio la pasta integrale o quella normale?
Come ogni volta rispondo... dipende!
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